Alina Popovich: «Curare le persone non è solo un lavoro, è uno stile di vita»
La psichiatra e psicoterapeuta, ipnoterapeuta, medico dell'ospedale P.P. Kaschenko, autrice del popolare blog «La psichiatra di Kaschenko» Alina Popovich ha parlato di come preservare la salute mentale nell'era dei social, distinguere la stanchezza dal burnout e perché prendersi cura di sé non è un lusso, ma una necessità.
Alina, ci racconti cosa ha influenzato la scelta della professione?
Sono cresciuta in una famiglia di medici. La mia prima ispiratrice è stata mia nonna, una feldsher che mi portava con sé alle chiamate. Già a 17 anni ho iniziato gli studi presso l'Università medica pediatrica di San Pietroburgo, poi mi sono specializzata in psichiatria e ho seguito corsi di aggiornamento in psicoterapia. Studio continuamente — è una professione che richiede uno sviluppo incessante. Per me curare le persone è uno stile di vita.
Con quali richieste si rivolgono a lei più spesso?
Soprattutto disturbi d'ansia, depressione, stati di crisi. Le persone hanno smesso di aver paura di chiedere aiuto, ma il livello di tensione emotiva nella società resta alto. La mia pratica si basa sull'approccio cognitivo-comportamentale — è lo "standard d'oro" della psicoterapia. Lavoriamo sulle convinzioni profonde e cambiamo i modelli di comportamento abituali che ostacolano la vita.
Come proteggere sé stessi e la propria famiglia dagli effetti negativi dei social network?
Il consiglio principale è dosare. Spesso sottovalutiamo quanto il flusso informativo influenzi la psiche. Limitare il tempo davanti allo schermo, fare un digital detox e saper verificare le fonti d'informazione aiutano a mantenere l'equilibrio emotivo. Per i bambini è particolarmente importante che i genitori facciano da esempio: se un adulto resta incollato al telefono tutto il tempo, il bambino copierà questo comportamento.
Come si rigenera emotivamente?
Per me è importante l'equilibrio. Passeggiate, sport, lettura di narrativa, viaggi. A volte mi concedo semplicemente di «non fare nulla» — e anche questo è recupero.
Come distinguere la stanchezza dal burnout?
La stanchezza passa dopo il riposo, il burnout no. Se una persona, anche dopo le ferie, non sente energie, perde interesse per le attività e le persone abituali, è un segnale: conviene chiedere aiuto.
In che modo la corsa al successo e alla giovinezza eterna influisce sulla persona moderna?
Molto. I social diffondono l'immagine della «vita perfetta» e molti cominciano a sentire di non corrispondervi. Da qui ansia, senso di non realizzazione, depressione. È importante ricordare: il successo altrui non è la vostra misura. Ognuno ha il proprio percorso.
A cosa prestare attenzione nella scelta di uno specialista?
All'istruzione, all'esperienza, alla presenza di una terapia personale e della supervisione. È importante che il medico lavori su se stesso, altrimenti c'è un alto rischio di «curarsi sul cliente». Oggi i social aiutano a capire i valori e l'approccio dello specialista — anche questo è un punto di riferimento.
Oggi si parla molto di «psicologi su Instagram». Come si rapporta a questa tendenza?
Da un lato è positivo — la psicoterapia diventa più accessibile. Dall'altro c'è il rischio di rivolgersi a persone senza formazione medica. Quindi il mio consiglio: controllate i diplomi, le specializzazioni, le recensioni.
Ci sono molte richieste legate alle crisi degli ultimi anni — la pandemia, gli eventi mondiali, l'instabilità economica?
Sì, il numero è aumentato. Si tratta soprattutto di disturbi d'ansia e del senso di incertezza. Le persone arrivano con la domanda: «Cosa succederà dopo?» E qui è importante lavorare non solo sui sintomi, ma anche sull'adattabilità, sulla capacità di sopportare lo stress.
Cosa consiglierebbe a chi ha paura di rivolgersi a uno psichiatra a causa dello stigma?
Non abbiate paura. La psichiatria da tempo ha superato gli stereotipi paurosi. È una medicina come le altre. La malattia non vi rende «pazzi», indica soltanto che la psiche ha bisogno di sostegno.
I suoi auguri e raccomandazioni ai nostri lettori.
Prendetevi cura di voi. Ascoltate il vostro corpo, non ignorate i segnali di stanchezza. Ricordate: prendersi cura della propria psiche non è una debolezza, ma maturità. Imparate a riposare, limitate il rumore informativo, parlate con i vostri cari, cercate la gioia nelle cose semplici. E soprattutto: non esitate a chiedere aiuto.
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